lunedì 23 aprile 2012

LA NOSTRA ESPERIENZA IN UGANDA PER IL GALAXY DANCE PROJECT UGANDA

 Flayer del progetto G.D.P.U. con Alex Askey davanti al pezzo di Smogone.

INTRODUZIONE     

Volevo prima di tutto ringraziare Alex Heskey, uno dei fondatori del progetto Galaxy Dance Project Uganda, il quale mi ha contattato tramite Facebook e mi ha dato la possibilità di conoscere questa bellissima iniziativa. Personalmente ne conoscevo già una simile chiamata Breakdance Project Uganda, per la quale avevo tradotto il flyer informativo, in maniera che potesse essere conosciuta e diffusa anche in Italia; B.P.U però aveva già un buon supporto dall'estero vista la partecipazione di personaggi come Crazy Legs e alla produzione di un documentario chiamato Bouncingcats (cosa che invece G.D.P.U. non aveva). Così dopo aver visto le foto e i video mi innamorai del progetto ed iniziai subito a lavorare per la sua diffusione, prima traducendo il loro programma e poi disegnando un pezzo per loro.
Pezzo di Smogone per G.D.P.U. in Italia
Dettaglio
Dopo questi lavori Alex mi chiese di partecipare concretamente al progetto andando direttamente a Kampala sia per fare uno o più workshop sul writing, sia soprattutto per cercare di trasmettere le nostre conoscenze riguardanti la storia, la filosofia e i valori della cultura HipHop. Questa condivisione diretta sarebbe stata particolarmente importante per loro, non solo per la conoscenza che avremmo potuto portare, ma anche per documentare il progetto e diffonderlo in Italia dopo averlo vissuto realmente (d'altra parte per noi sarebbe stata un'esperienza significativa da tutti i punti di vista).
Accettai subito: la proposta mi era stata fatta al momento giusto, questioni di destino, uno dei miei sogni si avverava; quindi dopo un pò di problemi di tempo e di soldi contattai i membri della mia crew per vedere chi poteva venire e fu così che ci organizzammo con Alex pronti a partire per il viaggio.

L'esperienza:
Città Mulago.
Arrivati in Uganda la grande differenza culturale si notava già, cosa che poi nei giorni è andata confermandosi.
Mi soffermo su alcune cose per farmi capire, ad esempio il fattore tempo: gli Ugandesi non ci danno troppo peso, vivono la loro vita senza guardare costantemente l'orologio, cosa che invece da noi è una costante. Da questo ne deriva una maggiore libertà, una maggiore flessibilità e più serenità, mentre noi siamo imprigionati nelle catene della routine quotidiana, della fretta e delle lancette. Le persone sono molto solari e mentalmente aperte, e dopo la sorpresa iniziale di vedere dei bianchi nel ghetto, tutti salutano e chiedono come stai, cosa che da noi è impensabile.
 Il senso di comunità è molto più forte, le persone cercano di aiutarsi fra loro, cercano sempre di dare anche se quello che hanno è poco, e questo è stato un grande insegnamento che porterò con me per il resto della vita, in netto contrasto con comportamenti egoistici e consumistici che abbiamo nella nostra società. Ci sarebbero da citare un sacco di altri atteggiamenti, comportamenti, dettagli e storie ma dovrei scrivere pagine intere dedicate solo a questo. Per quanto riguarda l'esperienza a livello HipHop, è quasi difficile da descrivere, ho vissuto delle emozioni talmente grandi da essere indescrivibili, non è facile trovare le parole giuste, posso solo dire che nei primi giorni sono arrivato più volte sulla soglia del pianto. Cito solo una frase che ha detto qualcuno di noi, non ricordo bene chi, ma rappresenta bene la situazione "se continua così mi scoppia il cuore".
Forse sono sensazioni normali quando ti trovi di fronte a certe situazioni, alla passione che ci mettono questi ragazzi in quello che fanno nonostante i grandi limiti che hanno a livello economico e di spazi (soprattutto a causa della grande mancanza di strumenti e posti per poter praticare). Penso che noi dovremmo imparare tantissimo da loro sotto questo punto di vista: molte volte ci lamentiamo per il floor o per le scarpe ecc.. diciamocelo senza problemi, siamo molto viziati!
Battle  al G.D.P.U B-boy Chiff.
Questi ragazzi ballano senza farsi problemi in situazioni che noi neanche immaginiamo, altra grande lezione che porterò con me. Ma tutto ciò è solo la conseguenza di una cosa: il vero spirito HipHop, la vera voglia di migliorarsi, di aiutarsi, di esprimere se stessi, di lasciare fuori i problemi durante quelle ore di pratica, di trovare un modo di vivere positivamente, quando invece molti di noi, purtroppo, prendono i loro elementi solo come degli sport o come hobby.

La diretta conseguenza, dovuta allo spirito che hanno e ci mettono nel vivere l'HipHop, è l'atmosfera che si vive quando sei là sul posto, che era ed è incredibile, c'è un energia positiva indescrivibile e tutto questo dà forza e ispirazione a palate; tutti provano tutto (b.boying, writing, beatbox, tatting, popping, mcing, solo il djing non è diffuso per questioni prettamente monetarie), tutti cercano di imparare e provano ad insegnare, tutti sono studenti e tutti sono insegnanti, abbiamo trovato qui il vero e più profondo significato di "Each one teach one". Il tutto come una vera famiglia. Non dico che da noi non ci siano delle situazioni simili, ma purtroppo sono molto rare mentre lì è la norma, e posso dire che in tutti i progetti che ho visitato, G.D.P.U., BPU, MULAGO, ho trovato e vissuto questa situazione. Dappertutto siamo stati accolti in maniera fantastica, ho imparato e ho insegnato, ho cercato di tramandare le mie esperienze e la mia conoscenza nonostante i miei limiti nell'inglese, ho ricevuto e ho dato, ho parlato e ho ascoltato, ho conosciuto un sacco di splendide persone, con molte delle quali siamo già diventati grandi amici, ma soprattutto ho vissuto dei momenti che saranno difficili da dimenticare.

Workshops al G.D.P.U.
Workshops alla scuola.
Workshops al G.D.P.U.
I workshops sono andati molto bene, sono davvero contento perché i ragazzi erano veramente attenti e volevano realmente conoscere e comprendere, spero di essere stato abbastanza chiaro e ringrazio chi nelle varie esperienze mi ha aiutato traducendo in Ugandese le spiegazioni, mi rimane solo il rammarico di non aver potuto dare e trasmettere tutta l'esperienza e la conoscenza che ho per via del mio inglese, quando loro mi hanno dato veramente tantissimo e personalmente mi hanno insegnato tanto. Abbiamo fatto 2 workshops di writing, il primo in una scuola durante l'ora d'arte ma purtroppo il tempo è stato limitato e non abbiamo avuto la possibilità di spiegare e di fare la lezione come avevamo programmato, così abbiamo cercato di riassumere i concetti più importanti nel tempo a disposizione.
Il secondo l'abbiamo fatto al Galaxy Dance Project Uganda: è andato benissimo, la lezione si è prolungata vista la grande attenzione dei ragazzi e si è conclusa con la dimostrazione, quindi mi sono messo a dipingere. A livello tecnico il risultato finale non è il massimo, per via del tempo limitato e per la mia poca esperienza con gli spray del posto. Infatti per la prima volta nella mia vita ho disegnato con degli spray non professionali e la differenza l'ho sentita. In realtà i colori erano belli, coprivano bene e anche i segni dei caps erano molto buoni, ma la pressione era veramente incredibile; così dopo alcune ore avevo il braccio stanchissimo e mi si era formata una vescica enorme sull'indice destro dovuta sempre alla forte pressione. Il tempo stringeva perchè il sole tramontava e non riuscivo più ad utilizzare l'indice, così ho usato il pollice e la maggior parte delle out le ho tirate così.

Pezzo per il workshops al G.D.P.U. Smogone.
Alla fine del pezzo avevo il braccio così finito che ho fatto fatica a scrivere le dediche, non riuscivo più a premere il cap nè con l'indice nè con il pollice e dovevo intercambiarli. Anche se il pezzo non è venuto pulito come altri, è sicuramente il pezzo con più soul che abbia mai fatto nella mia vita, ci ho messo tutta l'anima, la passione, l'amore, l'esperienza e le skills che avevo.
Tutto questo è stato una grande soddisfazione per me, soprattutto dopo i numerosi ringraziamenti e apprezzamenti che i ragazzi mi hanno fatto per la lezione e per il pezzo.
Ho avuto poi altre occasioni per parlare in generale della cultura HipHop, della filosofia e dei valori che stanno alla base di questa con persone anche al di fuori della cultura, durante alcune battle o giorni di semplice allenamento, per questo ringrazio i ragazzi dei vari progetti, che mi hanno dato questa opportunità.
Dopo aver riflettuto e visto parecchie situazioni, posso dire che la maggior parte dei ragazzi, se non tutti, anche se non hanno una conoscenza storica o didattica dei principi della cultura, hanno sicuramente il vero spirito, la giusta mentalità e il giusto approccio verso questa cultura, molto di più di noi che abbiamo la possibilità d'informarci a riguardo. Questo è sicuramente dipeso dalla loro cultura e dalla loro situazione sociale e politica. Diciamo che di base loro partono da zero e devono solo costruire mentre noi al contrario (soprattutto i più giovani) sin dalla nascita veniamo caricati di informazioni, che poi piano piano dobbiamo rimuovere per tornare alla base e ripartire per costruire.
Per questo sono sicuro che con l'aiuto di persone che possano portar loro la giusta conoscenza, la scena ugandese potrà diventare nel giro di poco tempo una delle più belle a cui si possa partecipare, sempre se lo spirito che li guida rimarrà lo stesso, ma io credo proprio che non ci saranno problemi di questo genere.

Alla fine del viaggio mi sono fatto queste promesse:

Il prossimo anno tornerò in Uganda e nel frattempo migliorerò il mio inglese e tutte le mie skills per poi condividerle con i ragazzi.

Ho promesso a me stesso che non mi sarei fatto più problemi riguardanti le condizioni del floor per rispetto di tutti i B.Boys e gli amici che ho incontrato durante questo viaggio.

Con la crew avvieremo più progetti per raccogliere fondi da mandare al G.D.P.U. per aiutarli con i materiali e le varie spese, visto che il progetto in futuro si amplierà considerevolmente e diventerà come una casa famiglia con aiuti a livello scolastico,formativo e anche medico, ma tutto questo sarà possibile solo se riusciremo ad aiutarli concretamente.
Smogone


OIST MC
Kawempe
La prospettiva per me era quella di aiutare Alex Heskey nel suo progetto, il GDPU (Galaxy dance project Uganda). Alex è un b-boy ugandese che ha deciso di creare un posto di ritrovo a Kawempe dove poter dare lezioni gratuite di b-boying/b-girling a ragazzi e ragazze di qualsiasi età dando un esempio positivo nella comunità. Sapevo che sarebbe stata un’esperienza unica ma non ne avevo capito l’enorme portata emotiva (sono cose che tengo per me, chi mi conosce sa che sono riservato) =) Ho imparato molto dalle varie esperienze che ho fatto in Uganda, cose importanti che porterò con me, ho addirittura vinto una battle di B-boying a Mulago (secondo me immeritatamente) ma che mi ha insegnato altre cose riguardo al chyper e all’attitudine.

Battle al G.D.P.U.
Posso dire di aver visto e vissuto il vero spirito della cultura hiphop. Non mi è mai apparso così chiaro ed evidente come l’hiphop possa nascere dal nulla senza bisogno di alcun mezzo economico o pratico. La scena ugandese è l’esempio vivente di come l’hiphop sia una filosofia e un modo di vivere prima che un’insieme di elementi. In Uganda l’hiphop si sta espandendo rapidamente, in particolare il b-boying, il poppin, il locking, l’mcing e il beatboxing, (dato che non richiedono risorse economiche).
Tranne qualche eccezione come Abramz Tekya (che è uno dei pionieri dell’hiphop in Uganda nonché il fondatore del progetto BPU-Breakdance Project Uganda), in generale i ragazzi del posto non conoscono la filosofia della cultura e nemmeno l’Universal Zulu Nation, nonostante ciò ho riscontrato la stessa filosofia e gli stessi valori già presenti e ben radicati nella cultura di queste splendide persone.

Whorkshops alla scuola
 Quello che abbiamo cercato di fare è stato condividere la nostra conoscenza tramite dei workshop di writing (disciplina ancora poco diffusa e poco conosciuta in Uganda) distribuendo anche fogli con concetti chiave e spiegando la storia e la filosofia della cultura hiphop, la storia e la filosofia dell’Universal Zulu Nation, la dichiarazione di pace dell’hiphop e tanti altri aspetti dei vari elementi. Anche grazie alla piccola colletta a cui hanno partecipato anche Christian Crosetta, Nicholas Geremia, Giovanni Zaccaria, Luca Moresco e l'associazione Korakanè abbiamo potuto lasciare ad Alex del materiale utile al suo progetto, libri sulla storia del writing, sul b-boying, DVD classici come “The freshest kids” e soprattutto una copia del “Gospel of hiphop” di KRS ONE.

Battle al G.D.P.U.
La partecipazione dei ragazzi è stata ottima, anche grazie all’aiuto di Alex che ha saputo coordinare il tutto e ci ha fatto sempre da guida. Posso dire che il nostro intento è riuscito e a me personalmente è rimasta un’esperienza unica che porterò sempre nel cuore grazie alle tante persone eccezionali che ho incontrato, ai nuovi bros che ho conosciuto, grazie alla fortissima energia positiva che ho condiviso nei chyper di beatboxing, di mcing, di B-boying e in particolare nel ghetto di Mulago dove era sempre coinvolta tutta la comunità che in assenza di musica partecipava battendo le mani a tempo e incitando i b-boys. (fanculo alle protezioni e alle maglie splendide! Hahaha!).
Dopo la battle di Mulago
Ricorderò sempre il modo spontaneo, vero e disinteressato con cui in Uganda utilizzano la cultura hiphop, dove è prima di tutto un mezzo per legare e fare amicizia con persone di diverse comunità, dove gli mc’s cantano dell’importanza di aiutarsi a vicenda nella comunità, dove i b-boys e i beatboxers creano posti di ritrovo anche nel nulla per dare lezioni gratuite ai ragazzi e ai bambini che trovano in queste attività un modo per costruirsi una nuova identità accrescendo la loro autostima e dove i leaders sono un vero esempio positivo per tutti, nell’hiphop come nella vita. Spero di riuscire a diffondere il più possibile questo concetto tramite quello che faccio. L’obiettivo della nostra crew è sempre stato esattamente lo stesso e questa esperienza in Uganda mi ha riconfermato che siamo sulla giusta strada. La cultura hiphop ha un potenziale educativo enorme, può davvero elevarci tutti e renderci persone migliori. Proviamoci davvero!.
                                                                                                                                       Peace, Oist mc


Mulago chyper
VETUS LA ROCK
L'esperienza in Uganda è stata senza dubbio una delle più belle della mia vita. Con altri due ragazzi della mia crew sono andato lì per collaborare con Alex Heskey, un ragazzo ugandese, il cui progetto consiste nel togliere i ragazzi dalle strade e portarli nel suo "centro", dove insegna loro attraverso il b.boying e la cultura HipHop ad utilizzare le energie per creare qualcosa di positivo. Con questo progetto, oltre ad avere una sua crew, ha creato una vera e propria famiglia.
Battle di Mulago
Il nostro obiettivo in Uganda è stato quello di portare un pò di conoscenza sull'hiphop, comprendendo l'approfondimento degli elementi, del messaggio, e altre nozioni sulla storia e sui pionieri; abbiamo parlato con molti ragazzi e fatto workshops di writing e b.boying.
Mi ha fatto piacere notare il loro interesse x i nostri discorsi e i nostri laboratori.

G.D.P.U.
B-boy Fic
Nonostante siano abili e portati per il b.boying, molti di loro praticano altre discipline come l'mcing e il beatboxing.
Oltre a dare però, abbiamo anche ricevuto molto: i ragazzi sono molto calorosi, socievoli e disponibili e sono rimasto stupefatto quando, parlando singolarmente con molti di loro, mi sono accorto che l'hiphop ce l'hanno già dentro e alcuni facevano discori con "mentalità zulu" pur non conoscendo neanche cos'è la Zulu Nation. È stato molto bello ed emozionante vivere queste esperienze e vedere la loro unità.
                                                                                                                                                                                       Vetus La Rock


Dopo aver visto personalmente la loro situazione e la loro mancanza di mezzi abbiamo deciso di raccogliere dei fondi per il GDPU tramite tutti i vari eventi che organizzeremo in futuro.

Vi mettiamo qui il link con tutte le foto della nostra esperienza.
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.286683044743539.68393.100002055388636&type=3


e anche i video :
PT.1

Pt.2 

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