Alla voce "funk", i primissimi vocabolari della lingua inglese riportano le seguenti definizioni: "paura", "fifa", "tremarella", oppure "depressione, abbattimento". A quanto pare la parola deriva dal termine fiammingo "fonck", che significa appunto "paura" o "costernazione"...
... Altri riferimenti linguistici al termine "funky" provengono dalla radice verbale "fumet", parola francese che sta ad indicare l'odere di muffa, e che a sua volta deriva, abbastanza chiaramente, dalla radice latina di fumo, "fumus" Le antiche definizioni inglesi del termine comportano anche il signi ficato di "odore pungente" o addirittura "fetore", è in effetti questa accezione che il termine viene usato più comunemente a livello dialettale. L'edizione del 1970 del Webster's new international dictionary riporta la citazione di un marinaio del 1623. "In mezzo ai ponti un uomo poteva a malapena respirare, a cagione del fatto che da là sotto emanava un fetore (funke) tale da causare la putrefazione del sangue" (è assai probabile che il marinaio stesse descrivendo il "fetore" di una nave negreria).
Oggigiorno, l'uso di funky in questa accezione è chiaramente associato alla gente di colore, e spesso alla black music; ancora il Webster's definisce il moderno si gnificato di "funk" in questo modo:
Voce gergale negra, lett. odoroso, donde muffoso, rustico, grossolano; deriva probabilmente dalla voce dialettale francese "funkier": fumare. Nel jazz, avente qualità rustiche, grezze, derivanti dal blues delle origini.
Alla fine, l'idea di "funkytudine", associata all'odore corporeo, venne collegata alla musica, anch'essa definita "funky" (pertanto, "odorosa", se non addirittura "puzzolente"), e con ogni probabilità il termine diventò d'uso corrente negli ambienti dei musicisti jazz. In effetti lo scenario è plausibile, specie se si considera l'alta concentrazione di persone francofone in quella che viene chiamata la "culla del jazz", Congo Square, a New Orleans. New Orleans è in Lousina, regione un tempo appartenente alla corona francese e luogo in cui, fin dagli inizi del periodo coloniale, francesi, spagnoli, inglei, scozzesi e persino filippini si mescolarono con gli africani, sia schiavi che liberi, e assieme a loro parteciparono a spontanee sedute di espressione musicale, scambiandosi ritmi, strumenti e dialetti...
...Thompson afferma che il termine slang "funky" è sempre stato associato a un "penetrante odore orporeo", e mai alla paura o alla depressione, cosa che lo rende più vicino per significato alla parola del dialetto centro-africano kikongo "lu-fuki".
La paroala kikongo - afferma Thompson - è prossima per forma e significato al termine jazzistico "funky", e tanto i jazzisti quanto i bakongo usano rispettivamente le parole "funky" e "lu-fuki" per lodare una persona per l'integrità della sua arte, per avere lavorato duro in vista del suo corpo. Ancora oggi, in Congo, è possibile sentire lodare una persona in questi termini: "YATI, NKWA LU-FUKI! VE MIELA MIAMI IKWENDA BAKI". Ossia: "ECCO, QUELLO SI CHE è UNA PERSONA FUNKY! LA MIA ANIMA AVANZA VERSO DI LUI PER RICEVERE LA SUA BENEDIZIONE". Questo perchè in Congo, si ritiene che l'odore di una persona anziana che abbia sempre lavorato sodo porti fortuna; lo sforzo fisico è identificato con l'energia positiva di una persona. Ecco perchè, nel gergo dei jazzisti di colore americani, essere funky può significare essere vicini a certi valori fondamentali, semplici, magari grezzi ma positivi.
Similmente, Thompson parala delle origini della parola "Jazz", definendola un termine "creolizzato" per indicare il sesso, usato in occasione delle jam session a Congo Square. Egli afferma che molte delle parole di derivazione africana, e che in particolare la parola "jazz" deriva dal creolo "jizz", collegata al termine "dinza", che in dialetto kikongo sta ad indicare l'eiaculazione.
Nel suo libro intitolato Talkin'And Testifyin?, la linguista Geneva Smitherman cita come possibile radice della parola "jazz" il termine mandingo "jasi", che significa "eccitare". Nel corso degli anni, gli schiavi africani e la loro controparte americana elaborarono una forma di lingua franca che si diffuse in tutta la regione e in seguito si evolse in un ibrido, il creolo. Secondo la Smitherman, tale linguaggio implicava la sostituzione delle parole provenienti dall'Africa con corrispondenti termini inglesi, ma all'interno della stessa struttura di base e dell'idioma che caratterizzavano gli schemi linguistici dell'Africa occidentale.
Così l'affermazione fatta inizialmente dagli etimologi e dagli etnomusicologi in base alla quale le parole "jazz" e "funk" sarebbero derivate dall'interscambio tra i musicisti che jammavano assieme a New Orleans è solo parzialmente corretta ; le radici di tali parole, così come lo spirito della musica, vennero introdotte nello scenario da aricani provenienti direttamente dall'Africa.
Tratto da FUNK la musica, il ritmo e i protagonisti di Rickey Vincent
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