Rockledge Tour Amazing Day
Che dire della tappa veneta del Rockledge? Una bellissima giornata, una di quelle giornate in cui si torna a vivere quell'atmosfera, quell'energia positiva che ultimamente in molti eventi si trova raramente. La cosa più bella è che non è servito niente di speciale, solo l'HipHop nella sua forma più spontanea. Si era partiti già il giorno prima con i writers che avevano iniziato il lavoro, e il parecchio movimento già faceva pregustare il giorno seguente. Arriviamo quindi a domenica -la pioggia ci ha graziati-, con i writers ke continuano i loro pezzi e, alle loro spalle, i b.boys che si scaldano ballando sull'asfalto nell'attesa del Workshop con Lorenzone: l'aria è quella genuina delle jam di un pò di anni fa. Arrivati Lorenzone e Queen Leva 57 ci si sposta all'interno per il workshop di TopRock, che si svolge senza intoppi finché non ci si deve spostare di nuovo fuori all'aperto: all'interno devono proiettare la partita dell'Italia, ma la cosa non interrompe più di tanto, perchè lo spirito è quello giusto e Lorenzone è super disponibile a continuare anche all'esterno senza problemi, così si accende la macchina e si pompa la musica direttamente da lì e il workshop che doveva essere di un ora continua per ore nel parcheggio proprio dietro ai writers che stanno ultimando la murata prima della battle.
Era da un po' di tempo che effettivamente non si vedeva un clima del genere, soprattutto molto street perchè il tutto avveniva in un parcheggio.
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Murata Finita (kie + dove + iznt + isnt + ores + smogone) |
Senza accorgersene sono già le sette e mezza, l'ora della battle di Toprock, e ci si risposta all'interno: la gente c'è, i partecipanti sono caldi, Queen Leva 57 è pronta a selectare la musica giusta. Si inizia: Dopo la selezione iniziale si passa al 1 vs 1 e dopo delle belle battaglie si arriva alla finale dove si sfidano Alberto e Zinco. La battle infiamma il pubblico ed è molto combattuta e infatti si va allo spareggio che viene vinto per poco da Alberto.
Ma la serata non si conclude qua, Leva 57 continua a selectare una bomba dopo l'altra e tutti continuano a ballare fino a che non siamo costretti a chiudere per questioni di orario.
Ringraziamo tantissimo Queen Leva 57 e Lorenzone OmegaZuluMaasai per tutto quello che hanno fatto e per aver portato energia positiva e tanta fotta.
Speriamo che sia un buon punto d'inizio, servono iniziative come queste dove conoscenza, pratica, spirito e energia si uniscono insieme, soprattutto per apportare una conoscenza e un'evoluzione del TopRock in Italia che al momento non è molto diffuso.
Peace to all
Keep It Positive
Keibi Workshop Sensation
Vorrei dire due parole sul workshop di Toprock a cui ho partecipato con Vetus La Rock e altri b.boys: Lorenzone è un vero maestro!! Non solo per la mole di conoscenze e skills che ha, ma anche per il suo particolare stile di trasmetterle: la sua pacatezza (non deve urlare per farsi sentire, non deve dimostrare chissà cosa o fare lo showman per far vedere che ne sa, ..ecc) infatti non impedisce alla sua grande passione di venir fuori dai suoi movimenti e dalle sue parole, contagiando tutti positivamente. Anche il modo in cui ha strutturato il workshop mi è piaciuto: è partito dalle cose semplici (come tenere il tempo) ed è arrivato a foundation più complesse, il tutto "condito" con spiegazioni teoriche sui nomi corretti dei passi e sulla loro origine; infine ha dato molto spazio a ciascuno facendoci ballare liberamente, per vedere come interpretavamo la musica, dando buone dritte a tutti. Insomma ragazzi, Lorenzone ha fatto capire che il Toprocking è molto più di quei due-tre movimenti in piedi che fanno i più: c'è un mondo intero di passi e combinazioni che si possono fare!
Sicuramente quindi si è trattato di un'esperienza densa di contenuti e spessore, senza contare il fatto che Lorenzone è stato disponibilissimo a continuare il workshop anche oltre il tempo previsto, per di più fuori all'aperto con la musica sparata dalla macchina! Pure il contest non ha deluso le aspettative: il nostro insegnante si è dimostrato anche un ottimo giudice, spiegando al pubblico -per lo più non esperto in materia- i criteri che usava per decretare il vincitore e le definizioni dei termini tecnici usati. Non posso che concludere con un mega ringraziamento a Leva57 e Lorenzone per averci fatto ballare, crescere e divertire! Peace2all, Keibi.
Qui potete trovare il link con tutte le foto della giornata:
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.238761756240587.50879.100003202930676&type=3
Intervista a Zulu Queen Leva57 by Keibi
In occasione della tappa veneta del Rockledge, abbiamo avuto il piacere e l'onore di ospitare nella nostra città Zulu Queen Leva 57, venuta a portare una botta di buone vibrations musicali e di Knowledge assieme a Lorenzone, il miglior toprocker italiano.
Ecco una breve intervista a Leva57 realizzata da Keibi per 2phe crew.
Cos'è che ti ha fatto innamorare della cultura Hip Hop?
In casa mia i dischi (soprattutto 45s) ci sono sempre stati poiché quando ero piccola i miei zii che vivevano a New York li portavano dai nonni quando tornavano in Italia; i miei genitori, pur non essendo fanatici o collezionisti, ascoltavano molto funk, disco e rock, dunque certe sonorità mi hanno influenzato con naturalezza; inoltre abitavo a Locri (RC), cittadina considerata un po' la culla del triangolo Hip Hop calabrese (Locri – Reggio Calabria – Palmi) durante gli anni '90 e il writing che vedevo in giro durante quegli anni per me fu una botta definitiva.
Ad ogni modo, ci tengo a sottolineare una cosa: la mia personalità è Hip Hop, ma amo ascoltare e suonare anche tanto Funk e Soul, soprattutto latino, amo Joe Bataan e la Fania Records, i Matia Bazar e la musica italiana che ha un certo groove. Se l'atmosfera è quella giusta non faccio fatica a suonare dell'ottima elettronica, o i Clash, i Pink Floyd e i Ramones (giusto per farti degli esempi). Mi piace essere versatile e pensare alla musica come concetto universale senza limiti.
Come l'Hip Hop ha influenzato e influenza le scelte della tua vita, anche nella quotidianità?
L'Hip Hop ha influenzato e influenza molto la mia vita, soprattutto nella quotidianità. Ormai, escluso il lavoro ordinario, le urgenze e i normali imprevisti della vita, quasi tutto ciò che faccio è connesso all'Hip Hop. Mi sveglio, metto su un disco o infilo le cuffie, mentre faccio colazione guardo un po' cosa succede a NYC tramite i social network per tenermi aggiornata, rispondo alle email, organizzo le partenze per i miei dj set, jam e concerti, rispondo a qualche intervista come sto facendo ora o vado a trovare qualche amico grafico per lavorare ai flyer delle serate... potrei continuare all'infinito, perché ogni giorno è differente ma sempre connesso all'Hip Hop. In questo momento sono a Milano (
l'intervista è di Giugno 2012, n.b.), negli ultimi 15 giorni non sono stata ferma un attimo e anche se é molto stancante non stare mai a casa e viaggiare di continuo sono felice di ciò che faccio. Ho sempre pensato che nell'Hip Hop dovremmo vivercela piuttosto serenamente, altrimenti tanto vale impiegare il tempo facendo gli straordinari a lavoro, almeno riusciamo a pagare un paio di bollette in più (ride).
Cosa significa per te essere una Zulu Queen?
Per me prima di tutto significa essere una persona consapevole nella vita, l'aggettivo Zulu è venuto dopo. Ne approfitto per chiarire una cosa: io sono così, per me “Zulu” è “solo” (senza minimizzare) un abbreviativo che mi rappresenta, è provare a crescere spiritualmente, ogni giorno, da quando ti svegli la mattina e ti guardi allo specchio a quando vai a dormire tardi la notte dopo essere tornata da una serata. Significa riuscire a rimanere calma quando tu o i tuoi migliori amici hanno dei momenti di crisi e vorrebbero mollare tutto, significa non puntare il dito contro chi attraversa un periodo negativo ed essere paziente aspettando che passi... il resto è secondario. Anni fa ero molto arrogante, prepotente e presuntuosa, con gli anni ho capito che non serve a nulla e raramente mi arrabbio.
Ci troviamo in un periodo di crisi, economica ma anche culturale, sociale e di identità. Quale ruolo può avere la cultura Hip Hop nel miglioramento di questa situazione sia nell'individuo che nella collettività?
Per citare il documentario “The Art of Rap” realizzato da Ice T, l'Hip Hop è “Something from Nothing”: per molti è stata ed è la forza di creare qualcosa dalla più completa disperazione economica, culturale e sociale, ha definito l'identità di persone che soffrivano e ha dato loro anche più di una ragione per guardare avanti, per uscire da situazioni economicamente tragiche, dalla dipendenza da droga o ha fatto si che molti smettessero di compiere atti distruttivi verso sé stessi e la società. L'Hip Hop può aiutarti a tirare fuori il meglio di te anche se non hai un centesimo, questo non bisogna dimenticarlo mai: nell'Hip Hop vali perché sei tu, essere consapevoli della propria unicità è uno dei punti di forza dell'Hip Hop, per questo vale tantissimo il concetto del non copiare ma di essere originali, non serve a nulla copiare! Non devi diventare il pluricampione di chissà quale battle, devi avere prima di tutto il cuore in tutta questa faccenda... se sei una persona con un certo tipo di sensibilità e ne sei consapevole, prima o poi incontrerai persone che non avresti mai conosciuto, riceverai ospitalità inaspettata, ti guarderai intorno e capirai per quante persone questo movimento è stato ed è importante. Io ti sto parlando della mia esperienza ovviamente, ma so che per tante altre persone è così: anche se ho perso tante persone lungo questo cammino ne ho trovate altre più forti spiritualmente o semplicemente che condividono il mio approccio... poi ok, io sono abbastanza punk come attitudine quindi per quanto riguarda le situazioni mi adatto molto, per me è importante suonare e conoscere sempre altre persone con le quali confrontarmi, però sono felicissima di come vivo.
Quale credi sia un buon modo per trasmettere il messaggio dell'Hip Hop ai giovanissimi, spesso molto creativi e volenterosi nell'imparare delle “tecniche”, ma sommersi e confusi da informazioni anche contrastanti sulla filosofia che sta dietro a questo movimento artistico?
Posso parlarti di come lo faccio io: attraverso la musica e i dischi cerco di comunicare la versatilità, la spontaneità e i miei stati d'animo. Bisogna lasciarsi andare e non porsi limiti, il resto viene da sé.
È bello pensare che proprio in Italia (un paese tradizionalmente maschilista, dove le donne fanno ancora fatica a farsi rispettare come persone e come artiste) sia una donna la leader del chapter della Universal Zulu Nation. Quindi, anche se il messaggio che tu porti, come persona e come leader di OZM, è positivo per tutti, c'è qualcosa che vorresti dire alle donne in particolare?
Anche qua posso giusto consigliare l'approccio che mi fa vivere meglio rispetto al passato: donne, vivetevi con serenità, truccatevi per piacervi e non per piacere, piedi per terra e cuore tra le nuvole!
Cos'è il Rockledge e com'è nato?
Il RockLedge è nato perché io e Lorenzone abbiamo notato carenza di conoscenza delle origini del rocking e del toprocking dal punto di vista musicale e della danza. Non abbiamo l'arroganza di porci come i conoscitori esclusivi del rocking, ma vogliamo condividere con gli altri ciò che abbiamo imparato stando a contatto con chi tutto ciò l'ha creato e/o lo diffonde in maniera abbastanza fedele alle origini, vedi Willie “Marine Boy” Estrada o Mr.Wiggles.
Un commento sulla tappa veneta del Rockledge: com'è andata?
Benissimo, a Bassano del Grappa è andato tutto magnificamente... come si dice? “davvero bella gente, sia dentro che fuori!”. In più partire in tour con Lorenzone è sempre divertente, è il party rocker per eccellenza e i suoi workshop sono straordinari! Tornerò il 16 Settembre a Borso del Grappa all'Elixir Discobar, se potete fate un salto! Vi lascio i miei contatti:
www.facebook.com/DjLeva57,
www.twitter.com/leva57,
www.leva57.tumblr.com, instagram: leva57. Peace!