In seguito alla Hip Hop Appreciation Jam, organizzata dalla 2phe in occasione dell'Hip Hop Appreciation Week, vorrei condividere alcune riflessioni.
L'obiettivo era, come sempre, quello di mostrare la vera scena Hip Hop, lontana dalle immagini dei media e dagli eventi convenzionali. Il tema di quest'anno è stato l'Unità: del vecchio con il nuovo, delle discipline fra di loro e delle HipHop heads con la comunità di cui fanno parte. La jam, dopo qualche piccolo rallentamento tecnico iniziale, si è svolta tranquillamente, e, come sempre, sono stati i b.boys a fare la differenza: infatti, quando i cartoni vengono posizionati e ben fissati sul cemento e si apre il cypher, è lì che inizia veramente il tutto e che il Cuore della jam comincia a pulsare davvero!
Poi,
mentre il cerchio persisteva e i writers dipingevano insieme, gli mcs
hanno aggiunto le loro voci dai microfoni, e la situa è andata avanti
così ben oltre il crepuscolo.
L'Unità (quella reale)
Credo che la HH Culture dia il meglio di sè nelle sue manifestazioni spontanee, le quali purtroppo sono sempre più rare. Le nuove generazioni sono abituate ai contest scintillanti visti in televisione o su youtube, o alle lezioni in palestra: tutto strutturato, tutto regolamentato dall'idea del premio o comunque del risultato finale. Certo, l'hip hop è anche questo, ma secondo me si esprime al meglio nella gratuità e nella spontaneità dei block party e delle jam vecchio stile, con writers, b.boys, b.girls, djs ed mcs tutti insieme a creare un'unico "quadro", ciascuno con la sua unica e particolare pennellata.
Ogni evento hip hop dovrebbe essere un invito a creare Unità pur essendo tutti diversi, un'occasione di superare le barriere, di non aver paura di condividere la propria arte con gli altri.
Riprendersi la strada
Per questo motivo credo sia giusto, dopo tutto questo emergere mediatico, riprendersi la strada (dove per strada s'intende l'insieme dei vari luoghi che la comunità vive liberamente e gratuitamente, dai parchetti alle piazze, dai marciapiedi ai patronati). Provo a spiegare perché.
L'Hip Hop è una cultura che riguarda il mondo giovanile, ovvero è nata dai giovani (giovanissimi direi) per i giovani, ma le vibrazioni positive di una jam all'aperto arrivano a chiunque! Il ragazzetto che passa in bicicletta ne trarrà giovamento quanto mia mamma o quanto la coppietta di vecchietti che passeggia laggiù. Credo che molti di noi si siano avvicinati a questo mondo meraviglioso dopo aver visto "i più grandi" fare qualcosa di diverso dallo stare al bar.
I patronati in questo senso hanno una grande importanza in quanto luoghi cerniera tra la strada e la comunità. Spesso, soprattutto nelle città piccole come Bassano, rappresentano l'unico luogo di aggregazione giovanile libero e gratuito, in cui i ragazzi possano avere possibilità di incontro creativo senza disturbare nessuno. Purtroppo accade che anche questi spazi vengano tenuti chiusi o addirittura venga impedito di mettere la musica o di dipingere i muri (per i motivi che sappiamo e che sempre ci associano al vandalismo - devo dire più in potenza che in atto). Ci auguriamo che in futuro, attraverso i fatti, si possa dimostrare che un atteggiamento di apertura e fiducia verso il nostro mondo culturale è più produttivo rispetto al proibizionismo imperante.
Ringraziamenti
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, venendo anche da altre città: i b.boys e le b.girls, i writers, i djs e gli mcs; in particolare ringrazio Mr Nilson, il quale sempre elargisce supporto tecnico e morale (e musicale!); b.boy Moro che è venuto col dito rotto; mio fratello Smogone; HC Rebel.
Inoltre Arba, Link e Anasse per aver collaborato all'organizzazione della jam: grazie ragazzi per la freschezza, l'energia e lo sbattimento; Cj e la sua splendida famiglia; infine Renzo Spezzati, il Color Café e tutto il Patronato della SS.ma Trinità per la disponibilità, per la fiducia e per la libertà che ogni volta ci danno!
Peace2all,
toujours positive ;)
Keibi
qualche foto
L'Unità (quella reale)
Credo che la HH Culture dia il meglio di sè nelle sue manifestazioni spontanee, le quali purtroppo sono sempre più rare. Le nuove generazioni sono abituate ai contest scintillanti visti in televisione o su youtube, o alle lezioni in palestra: tutto strutturato, tutto regolamentato dall'idea del premio o comunque del risultato finale. Certo, l'hip hop è anche questo, ma secondo me si esprime al meglio nella gratuità e nella spontaneità dei block party e delle jam vecchio stile, con writers, b.boys, b.girls, djs ed mcs tutti insieme a creare un'unico "quadro", ciascuno con la sua unica e particolare pennellata.
Ogni evento hip hop dovrebbe essere un invito a creare Unità pur essendo tutti diversi, un'occasione di superare le barriere, di non aver paura di condividere la propria arte con gli altri.
Riprendersi la strada
Per questo motivo credo sia giusto, dopo tutto questo emergere mediatico, riprendersi la strada (dove per strada s'intende l'insieme dei vari luoghi che la comunità vive liberamente e gratuitamente, dai parchetti alle piazze, dai marciapiedi ai patronati). Provo a spiegare perché.
L'Hip Hop è una cultura che riguarda il mondo giovanile, ovvero è nata dai giovani (giovanissimi direi) per i giovani, ma le vibrazioni positive di una jam all'aperto arrivano a chiunque! Il ragazzetto che passa in bicicletta ne trarrà giovamento quanto mia mamma o quanto la coppietta di vecchietti che passeggia laggiù. Credo che molti di noi si siano avvicinati a questo mondo meraviglioso dopo aver visto "i più grandi" fare qualcosa di diverso dallo stare al bar.
I patronati in questo senso hanno una grande importanza in quanto luoghi cerniera tra la strada e la comunità. Spesso, soprattutto nelle città piccole come Bassano, rappresentano l'unico luogo di aggregazione giovanile libero e gratuito, in cui i ragazzi possano avere possibilità di incontro creativo senza disturbare nessuno. Purtroppo accade che anche questi spazi vengano tenuti chiusi o addirittura venga impedito di mettere la musica o di dipingere i muri (per i motivi che sappiamo e che sempre ci associano al vandalismo - devo dire più in potenza che in atto). Ci auguriamo che in futuro, attraverso i fatti, si possa dimostrare che un atteggiamento di apertura e fiducia verso il nostro mondo culturale è più produttivo rispetto al proibizionismo imperante.
Ringraziamenti
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, venendo anche da altre città: i b.boys e le b.girls, i writers, i djs e gli mcs; in particolare ringrazio Mr Nilson, il quale sempre elargisce supporto tecnico e morale (e musicale!); b.boy Moro che è venuto col dito rotto; mio fratello Smogone; HC Rebel.
Inoltre Arba, Link e Anasse per aver collaborato all'organizzazione della jam: grazie ragazzi per la freschezza, l'energia e lo sbattimento; Cj e la sua splendida famiglia; infine Renzo Spezzati, il Color Café e tutto il Patronato della SS.ma Trinità per la disponibilità, per la fiducia e per la libertà che ogni volta ci danno!
Peace2all,
toujours positive ;)
Keibi
qualche foto