giovedì 30 agosto 2012

"4 Roots Jam" C.S.Casa Loca, Milano.



Che dire, una delle più belle jam a cui abbiamo partecipato negli ultimi anni! Intanto il progetto in sè, che è organizzato dal collettivo del 4 Roots, ha molto più spessore di molti altri eventi ideati solo per fare serata e divertirsi. L'idea è quella di rappresentare l'intera cultura HipHop in tutti i suoi elementi, DJing, Writing, Mcing, B.boying/B.girling e Knowledge, in più si cerca di dare dimostrazione di cosa può fare e già fa l'HipHop a livello sociale, tramite la presentazione di alcuni progetti (fra i quali c'era anche il nostro legato al G.D.P.U.).
Primo pomeriggio preparazione pezzo 4 Roots
La nostra giornata parte con SmogOne e Oist Mc alla stazione dei treni di Bassano del Grappa alle 6:30 del mattino, un sacco di sonno e una valigia pesantissima contenente un sacco di libri (poi spiegheremo). Durante il viaggio non si riesce a chiudere occhio, sistemiamo così le ultime cose per la presentazione del nostro progetto. Arriviamo a Milano più o meno a ora di pranzo dove abbiamo appuntamento con Zulu Queen Leva57, per poi andare tutti insieme al 4roots. Arriviamo nel primo pomeriggio come d'accordo con gli organizzatori per definire le ultime cose, il luogo è il centro sociale Casa Loca, uno dei più organizzati e belli che abbiamo visto durante le nostre esperienze. Nel primo pomeriggio non c'è praticamente nessuno (però c'è già la musica a palla che è sempre un bene), così ci lanciamo al calcetto balilla per vedere chi è il più scarso -con ottimi risultati!-.

2phe banchetto con i libri sull'HipHop
Finito il delirio al balilla è venuto il momento di iniziare a fare la nostra parte, quindi abbiamo preso la nostra pesantissima valigia e abbiamo tirato fuori i libri riguardanti la cultura HipHop che ci siamo portati dietro. L'idea avuta da Manuel Rizzo è quella di mettere in esposizione dei libri sulla cultura HipHop in maniera da diffondere la conoscenza della stessa, della sua filosofia, della sua storia e quella di ogni suo singolo elemento. Secondo noi  l'iniziativa è una bomba, e con il nostro banchetto pieno di libri ci siamo messi a disposizione di tutte le persone che volevano delle informazioni a riguardo. Il pomeriggio andava avanti con i djs che scratchavano mentre i writer nel cortile interno iniziavano a disegnare, arrivano nel caldo afoso anche i primi B.boys e B.girls.

Cerchio di B.Boying davanti alla nostra postazione

Writing durante il pomeriggio
La jam inizia così ad animarsi: davanti al nostro banchetto zeppo di libri si ballava e si suonava, mentre alle nostre spalle si dipingeva. Quando la sala ha iniziato ad essere improponibile per qualsiasi attività, visto che il termometro avrà toccato i 45 gradi, tutti i nostri guerrieri si sono spostati nella sala adiacente che era bella fresh, dove tra l'altro Dj Zulu Queen Leva57 aveva appena iniziato a suonare. Nel frattempo davanti alla nostra postazione c'era un continuo via vai, visto che si stava organizzando quella che sarebbe poi diventata una mini battle di freestyle, con delle session di beatbox niente male.

Era tornato così il nostro turno, ovvero la presentazione della nostra esperienza in Uganda con il Galaxy Dance Project Uganda http://2phecrew.blogspot.it/2012/04/la-nostra-esperienza-in-uganda-per-il.html. Qui il link del sito ufficiale del G.D.P.U.http://galaxydanceprojectuganda.blogspot.it/. Ci siamo così spostati nella sala bar, dove per tutto il giorno continuavano ad essere proiettati video sulla cultura HipHop. ll tempo per prepararci, raccattare e avvisare un pò di persone di quello che stavamo per presentare, e iniziamo.

Proiezione del video del G.D.P.U.
Proiettiamo il video montato con le nostre foto e video fatti in Uganda (che trovate linkati alla fine dell'articolo) a voce spieghiamo tutta l'esperienza, ed ecco che il proiettore ci lascia a piedi per via del troppo caldo... Proviamo poi con successo a farlo ripartire ma dopo alcuni minuti si piegava ancora alla forza dell'afa milanese. Noi in ogni caso non ci siamo piegati, abbiamo girato il monitor del computer verso gli ascoltatori e abbiamo portato a termine la nostra presentazione. Alcuni dei ragazzi presenti hanno iniziato a farci domande sul progetto e discorrendo si è aperto spontaneamente un dibattito sulla cultura HipHop, il quale ha toccato una miriade di argomenti, ad esempio l'HipHop dal punto di vista sociale, come riuscire ad essere indipendenti economicamente per creare degli eventi che rappresentino la nostra cultura, come salvaguardare la scena, come restare tutti uniti e tanti altri ancora.

Molte persone hanno partecipato alla discussione, sia da oratori che da ascoltatori, e noi dobbiamo dire che siamo veramente contenti di aver fornito, tramite la nostra presentazione, la scintilla che ha fatto partire questa discussione, perché:
1) ci ha dato modo di crescere;
2) ha creato un dialogo che in moltissimi eventi odierni non c'è più;
3) ha dato l'opportunità di metterci in contatto e confrontarci con molte persone;
4) -la più importante- ha dimostrato che c'è ancora quel fuoco, quella passione che è la base per costruire qualcosa di solido.
Diciamo questo perchè il fine della discussione era quello di trovare una soluzione ai molti problemi che abbiamo all'interno della nostra comunità HipHop, e tutto questo discorso non sarebbe potuto nascere se non fosse partito da un vero sentimento che proviamo per la nostra cultura.
Da lì in poi, almeno per noi, la giornata è cambiata completamente, nel senso che la jam è diventata effettivamente quel punto di ritrovo che crea connessione anche se non ci si conosce, dove l'HipHop è il fulcro, il punto in comune; un luogo fuori dal tempo dove si parla con tutti, ci si scambiano opinioni, esperienze e si cresce; lo si leggeva nelle facce di tutti, si sentiva che stavamo creando qualcosa tutti assieme, un qualcosa di diverso dalle jam odierne: stavamo creando un hiphop spontaneo e sincero senza pretese o tornaconti. In questo clima abbiamo conosciuto e parlato con un sacco di splendide persone, di cui magari non ci ricordiamo il nome ma di cui sicuramente ci ricorderemo il volto quando li rivedremo a qualche evento.

Live durante la sera.
Tornando alla cronaca della giornata, dopo una super mangiata (grandi i cuochi della Casa Loca!!), ci ha raggiunti anche Keibi, i cui impegni sfortunatamente coincidevano proprio con il giorno dell'evento, ma che è riuscita ad arrivare ugualmente per condividere la sua energia positiva. Poi il tutto si è spostato al piano sotto dove la jam si è conclusa con un concerto: poche persone ma ugualmente tanta fotta, con i testi di Dragwan e Bloodi b, i Freestyles di Easyone e altri ancora di cui purtroppo non sappiamo il nome. Ringraziamo ancora tantissimo gli organizzatori dell'evento che ci hanno chiamato e tutto lo staff del Casa Loca che ci ha ospitato per la notte.

Non sempre si torna a casa con il sorriso perenne dopo un evento (anzi in realtà ultimamente è difficile!), ma questa è stata una di quelle poche volte, e possiamo dire di essere cresciuti molto grazie a questa esperienza. Sappiamo anche che non sarà una cosa isolata, ma l'inizio di una collaborazione continua che speriamo porterà i suoi frutti in futuro. Peace!



Qui i potete trovare i 2 video caricati da noi con le foto e i frames
della nostra esperienza in Uganda.
Video Pt.1
Video Pt.2

martedì 28 agosto 2012

Mastafive ai piatti @ Alla Pergola Bar


Il 13 luglio c'è stata l'opportunità di organizzare un party presso il bar Alla Pergola, con Mastafive ai piatti a selectare la colonna sonora per la serata. Il tutto inizia un pò in ritardo, ma si sa che il venerdì sera le persone se la prendono scialla e arrivano più tardi. Intanto si prepara l'impianto e Mastafive si scalda mettendo su dei breaks per i B.boys, che al contrario sono sempre i primi ad arrivare e ad essere pronti per volare sul floor, in questo caso un lenoleum portato da noi per l'occasione. Nel frattempo mentre il bar e la piazzetta si iniziano a riempire, noi cerchiamo con successo di vendere qualche maglietta per il Galaxy Dance Project Uganda, e ringraziamo profondamente chi ha contribuito al progetto.
Verso le 22:30 la serata è già al top, Masta con i suoi super mixaggi fa ballare tutti, l'atmosfera è da paura e si continua così fino alle 23:30 ora del fattaccio. Purtroppo per noi, alcune persone hanno causato dei problemi vicino al locale, e per cause di forza maggiore abbiamo dovuto abbassare la musica, fino a spegnere definitivamente l'impianto prima dell'ora stabilita.
Non contenti della situazione, ci siamo mobilitati e abbiamo organizzato una mini jam abusiva.  Abbiamo smontato, trasportato e rimontato tutto l'impianto da un'altra parte, per poi darci dentro col party fino alle 3 di notte. Questo dimostra che è ancora possibile creare delle belle situazioni semplicemente con un piatto, due casse, un amplificatore, un buon DJ e tanta voglia di divertirsi e di fare, in 2 parole fotta e attitudine.
Ringraziamo tantissimo Mastafive che è stato il primo a voler continuare la serata anche da un'altra parte, e soprattutto per avere suonato ininterrottamente (a parte la pausa per il cambio place) dalle 9 e 30 alle 3 di notte!!! Inoltre ringraziamo tutti i B.boys e le B.girls che hanno ballato e tutte le persone che hanno partecipato. Ci sarà sicuramente modo di fare altre serate del genere in futuro. Intanto Vi aspettiamo all' Athena Street Festival l'8 e il 9 di settembre http://www.facebook.com/events/411080155596957/ dove ci ritroveremo Mastafive alla consolle per farci muovere i culi!! Peace, unity, love and havin' fun!




venerdì 24 agosto 2012

Workshops al Grest di Marostica e alla scuola Bellavitis con la Cooperativa Sociale "La Goccia"

Oist Mc mentre spiega ai bambini le basi della Cultura HipHop
Workshop B.Boying/B.Bgirling Grest Oratorio Don Bosco di Marostica


Continuano le nostre collaborazioni con i Comuni e con le parrocchie delle nostre zone. Questa volta è stato Davide Carella dell’oratorio Don Bosco di Marostica a contattarci per fare un piccolo workshop di b-boying/b-girling ai bambini che frequentano il GREST, e ovviamente siamo andati più che volentieri a condividere l’energia positiva dell’HipHop e delle sue discipline! Purtroppo a causa dei vari impegni lavorativi abbiamo potuto essere soltanto in due (Oist mc e SmogOne).I bambini erano davvero tanti e per la maggior parte molto piccoli, ma questo non ci ha impedito di fare una breve e semplice introduzione su che cos’è la cultura HipHop e qual è il messaggio che vuole dare. Abbiamo formato due grandi cerchi e abbiamo cercato di spiegare le basi del top rock, il sixsteps, il threesteps e il baby freeze. 
Smogone e Oist Mc durante i workshops
Abbiamo coinvolto i bambini facendo in modo che si divertissero e per tutti è stato un “gioco” nuovo e affascinante, mentre i più grandi si sono messi alla prova impegnandosi a non sbagliare niente e già chiedevano cose per saperne di più! Come sempre la nostra ricetta è semplice ma riesce sempre a legarci e a farci divertire tanto quanto i nostri “allievi”. I bambini sono stati molto contenti del piccolo whorkshop e si sono divertiti molto, i più grandi ci hanno chiesto di tornare e infatti ci stiamo già organizzando per fare delle serate all'oratorio di Marostica dove potremo seguire meglio e con più calma tutti i ragazzini interessati a entrare nel mondo del b-boying/b-girling. Ringraziamo molto tutti gli animatori che ci hanno aiutato a gestire i tantissimi bambini e Davide Carella per averci dato la possibilità di fare un’altra bellissima esperienza.




Proiezione del video sull'Uganda
Workshop B.Boying/B.Girling con la Cooperativa Sociale "La Goccia" alla Scuola Media G. Bellavitis

Dal 9 al 13 luglio 2012 presso la Scuola Media G. Bellavitis a Bassano Del Grappa abbiamo collaborato con la Cooperativa Sociale "La Goccia" di Marostica che tra le tante cose si occupa anche dei centri estivi. Il referente Andrea Tessarin ci ha chiesto se eravamo interessati a fare delle lezioni di bboying e qualche insegnamento sulla cultura HipHop a questo gruppo di ragazzi (quindicenni) da Bassano Del Grappa e dai Comuni limitrofi e noi (Vetus La Rock, Zero, SmogOne e Metr) molto volentieri abbiamo accettato. Ogni giorno per un paio d'ore siamo andati ad insegnare ai ragazzi, e la risposta da parte loro è stata molto positiva; il gruppo è stato molto interessato e contento non solo di aver praticato il b.boying/b.girling, ma anche degli accenni della cultura di cui questa disciplina fa parte. Abbiamo inoltre mostrato loro il video della nostra esperienza in Uganda, su cui hanno fatto molte domande. Per noi è stata una bella esperienza, insegnare e condividere queste cose da molta soddisfazione, soprattutto quando il referente e i ragazzi ci hanno ringraziato dicendo che è stata una delle piu belle attività del loro centro estivo, chiedendoci se c'era la possibilità di farne delle altre.



 Video delle attività del Grest di Marostica nel quale sono presenti anche i nostri workshops.

Peace 2phe Crew

domenica 19 agosto 2012

Le origini della parola Funk


Alla voce "funk", i primissimi vocabolari della lingua inglese riportano le seguenti definizioni: "paura", "fifa", "tremarella", oppure "depressione, abbattimento". A quanto pare la parola deriva dal termine fiammingo "fonck", che significa appunto "paura" o "costernazione"...

... Altri riferimenti linguistici al termine "funky" provengono dalla radice verbale "fumet", parola francese che sta ad indicare l'odere di muffa, e che a sua volta deriva, abbastanza chiaramente, dalla radice latina di fumo, "fumus" Le antiche definizioni inglesi del termine comportano anche il signi ficato di "odore pungente" o addirittura "fetore", è in effetti questa accezione che il termine viene usato più comunemente a livello dialettale. L'edizione del 1970 del Webster's new international dictionary riporta la citazione di un marinaio del 1623. "In mezzo ai ponti un uomo poteva a malapena respirare, a cagione del fatto che da là sotto emanava un fetore (funke) tale da causare la putrefazione del sangue" (è assai probabile che il marinaio stesse descrivendo il "fetore" di una nave negreria).
Oggigiorno, l'uso di funky in questa accezione è chiaramente associato alla gente di colore, e spesso alla black music; ancora il Webster's definisce il moderno si gnificato di "funk" in questo modo:

Voce gergale negra, lett. odoroso, donde muffoso, rustico, grossolano; deriva probabilmente dalla voce dialettale francese "funkier": fumare. Nel jazz, avente qualità rustiche, grezze, derivanti dal blues delle origini.

  Alla fine, l'idea di "funkytudine", associata all'odore corporeo, venne collegata alla musica, anch'essa definita "funky" (pertanto, "odorosa", se non addirittura "puzzolente"), e con ogni probabilità il termine diventò d'uso corrente negli ambienti dei musicisti jazz. In effetti lo scenario è plausibile, specie se si considera l'alta concentrazione di persone francofone in quella che viene chiamata la "culla del jazz", Congo Square, a New Orleans. New Orleans è in Lousina, regione un tempo appartenente alla corona francese e luogo in cui, fin dagli inizi del periodo coloniale, francesi, spagnoli, inglei, scozzesi e persino filippini si mescolarono con gli africani, sia schiavi che liberi, e assieme a loro parteciparono a spontanee sedute di espressione musicale, scambiandosi ritmi, strumenti e dialetti...

 ...Thompson afferma che il termine slang "funky" è sempre stato associato a un "penetrante odore orporeo", e mai alla paura o alla depressione, cosa che lo rende più vicino per significato alla parola del dialetto centro-africano kikongo "lu-fuki".


La paroala kikongo - afferma Thompson - è prossima per forma e significato al termine jazzistico "funky", e tanto i jazzisti quanto i bakongo usano rispettivamente le parole "funky" e "lu-fuki" per lodare una persona per l'integrità della sua arte, per avere lavorato duro in vista del suo corpo. Ancora oggi, in Congo, è possibile sentire lodare una persona in questi termini: "YATI, NKWA LU-FUKI! VE MIELA MIAMI IKWENDA BAKI". Ossia: "ECCO, QUELLO SI CHE è UNA PERSONA FUNKY! LA MIA ANIMA AVANZA VERSO DI LUI PER RICEVERE LA SUA BENEDIZIONE". Questo perchè in Congo, si ritiene che l'odore di una persona anziana che abbia sempre lavorato sodo porti fortuna; lo sforzo fisico è identificato con l'energia positiva di una persona. Ecco perchè, nel gergo dei jazzisti di colore americani, essere funky può significare essere vicini a certi valori fondamentali, semplici, magari grezzi ma positivi.

Similmente, Thompson parala delle origini della parola "Jazz", definendola un termine "creolizzato" per indicare il sesso, usato in occasione delle jam session a Congo Square. Egli afferma che molte delle parole di derivazione africana, e che in particolare la parola "jazz" deriva dal creolo "jizz", collegata al termine "dinza", che in dialetto kikongo sta ad indicare l'eiaculazione.
Nel suo libro intitolato Talkin'And Testifyin?, la linguista Geneva Smitherman cita come possibile radice della parola "jazz" il termine mandingo "jasi", che significa "eccitare". Nel corso degli anni, gli schiavi africani e la loro controparte americana elaborarono una forma di lingua franca che si diffuse in tutta la regione e in seguito si evolse in un ibrido, il creolo. Secondo la Smitherman, tale linguaggio implicava la sostituzione delle parole provenienti dall'Africa con corrispondenti termini inglesi, ma all'interno della stessa struttura di base e dell'idioma che caratterizzavano gli schemi linguistici dell'Africa occidentale.
Così l'affermazione fatta inizialmente dagli etimologi e dagli etnomusicologi in base alla quale le parole "jazz" e "funk" sarebbero derivate dall'interscambio tra i musicisti che jammavano assieme a New Orleans è solo parzialmente corretta ; le radici di tali parole, così come lo spirito della musica, vennero introdotte nello scenario da aricani provenienti direttamente dall'Africa.

 Tratto da  FUNK la musica, il ritmo e i protagonisti di Rickey Vincent



venerdì 10 agosto 2012

Traduzione " Il piano di demolizione del 5Pointz sta andando avanti".


Il piano per demolire i 5 punti di riferimento della storia dei graffiti nella città di Long Island conosciuta come 5Points sta andando avanti, un luogo dove gli artisti sono stati autorizzati a dipingere liberamente per più di un decennio.
Il proprietario dell'edificio David Wolkoff ha detto che spera di demolire  entro il prossimo anno i 200 metri quadri di magazzino-tela-vivente, i quali sono visibili dalla linea ferroviaria sopraelevata n.7 vicino a Court Square.
Al suo posto, Wolkoff sta pianificando di costruire 1,000 unità d'affittare, oltre ad altri servizi come parchi pubblici, una piscina, e uno spazio per le opere d'arte posto sulla striscia di terra che corre sotto la metropolitana.
"Avremo una connessione con il passato" ha detto Wolkoof, "nel senso che ci sarà una programmazione d'arte lungo tutto il cammino dell'edificio, così i passanti che cammineranno attorno al palazzo, potranno vedere muri pieni d'arte." Ha detto anche che vuole includere al piano terra uno spazio di lavoro per gli artisti. Wolkoff si è incontrato recentemente con il Community Board 2 (Comitato della Comunità 2) per discutere i suoi piani.
"Lui ha contribuito lasciando agli artisti l'uso della proprietà per molti anni, e adesso vorrebbe cambiare e muoversi verso il futuro, " ha detto CB Chairmain Joe Conley. "Io penso che le persone devono riconoscere che lui ha diritto a sviluppare questo progetto. Ma allo stesso tempo, noi stiamo provando a fare in modo che sia sicuro che ci sia, e ci sarà, uno spazio riservato agli artisti."
Per molti anni, con il permesso, tra le incertezze riguardanti il futuro dell'edificio, gli artisti che lavorano al 5Points hanno continuato a dipingere sulle facciate del palazzo, che è una tela in continuo cambiamento,.
Artisti da tutto il mondo arrivano per visitare e dipingere questo deposito. Il 5pointz è anche uno sfondo popolare per fotografi e registi in cerca di una scena urbana.
"Noi stiamo andando a celebrare, non stiamo andando a piangere," ha detto Marie Cecil Flageul, una portavoce degli artisti.


Link da cui è tratto il teso originale:

E' in atto anche una raccolta firme per fermare la demolizione del 5Pointz, questo è il link: 

La pagina ufficiale degli organizzatori della raccolta firme su facebook:

Il sito ufficiale del 5Pointz:

 La pagina facebook:

Per chi non conoscesse  il 5Pointz qui pubblichiamo alcuni video con interviste ai fondatori del progetto.
Scarrellata di pezzi al 5Pointz

venerdì 3 agosto 2012

Slone Graffiti Hall Of Fame Winner. Wots Crew


Slone Presidente della Wots Crew (Wizards Of The Styles Crew) di cui Keibi (Chapter Leader Italy) e Smogone sono membri, ha vinto la Graffiti Hall Of Fame. Nel seguente articolo tratto da Dance Mogul Magazine è riportato l'evento. Nelle foto in alto sulla destra si possono vedere alcune foto di Keibi e Smogone in action durante lo svolgimento della murata che abbiamo fatto per il BreakDance Project Uganda.


Qui la traduzione del testo riportato sulla foto:

Dance Mogul Magazine ha avuto il privilegio di trovarsi con l' Hall Of Fame Graffiti artist Slone. Slone ha condiviso con noi la sua lunga storia nei Graffiti. Il lavoro di Slone deriva da una storia lunga tre decenni e ricorda quando lui per primo iniziò a disegnare, e come questo gli consentì connettersi realmente co il lato artistico che Dio gli ha donato. Slone è conosciuto per i suoi Characters, il modo in cui disegna i suoi Characters è unico come lo è la sua vita. Slone ha gestito il suo talento per diffonderlo in tutto il mondo, e tutt'ora fa da mentore ai ragazzi anche via skype, dando consigli su come migliorare le loro Skills (capacità, punti di forza, talenti). E' davvero difficile non trovare Slone a lavoro, sembra essere prenotato lungo tutto il quadrante dell'orologio, facendo arte e lavorando agli eventi di danza, agli show di macchine, alle mostre d' arte. Il nome Slone è diventato un punto di riferimento nelle menti e nei cuori dei suoi supporters. Slone fa parte di una Crew dinamica e loro chiamano se stessi The Wots Crew.