sabato 7 aprile 2012

Recensione del libro "R.I.P. NEW YORK SPRAYCAN MEMORIALS" Martha Cooper, Joseph Sciorra


Copertina del libro.

pezzo tratto dal libro.
Questo libro di Martha Cooper e Joseph Sciorra tratta un argomento specifico all'interno del writing, ovvero i pezzi e i ritratti fatti in memoria di ragazzi e di persone appartenenti e non alla cultura Hip Hop deceduti nelle strade di NYC. Purtroppo questo genere di pezzi ha iniziato ad essere molto comune nella città di New York, soprattutto in alcuni quartieri come il Bronx o Brooklyn, facendo sì che alcune persone iniziassero a documentare quest'arte, della quale alcuni writers hanno fatto un vero e proprio lavoro. New York Spraycan Memorials è davvero molto interessante, pone l'accento sulla violenza che invade le strade di NYC, permettendo a molti di noi di capire la grande differenza che c'è fra la nostra realtà e la realtà delle strade dove l'Hip Hop è nato. Altro fattore veramente importante che il libro mette in evidenza è come l'arte e gli elementi della cultura HipHop, in questo caso il writing, possano essere utilizzati in maniera concreta per combattere degli atteggiamenti negativi.
Inoltre ci mostra come sia possibile, attraverso le discipline di questa cultura, lanciare dei messaggi che possano aiutare le persone a riflettere su argomenti concreti e che toccano la nostra vita quotidiana come la droga e la violenza. Il libro è in inglese ma è molto veloce da leggere, ed oltre a spiegare la funzione dei memorials e la loro tradizione, racconta anche la storia di molti ragazzi scomparsi prematuramente e ai quali sono stati dedicati i pezzi che trovate al suo interno. Non possiamo quindi che ricordare tutti quei ragazzi appartenenti e non alla cultura che muoiono ogni giorno per la violenza e la droga che invade le strade del mondo, anche per questo motivo dobbiamo spingere la vera culutura HipHop e la vera conoscenza, Peace, Unity, Love and Having Fun.


Alcuni frasi tratte dal libro:

Over the next six years we witnessed the memorial wall tradition establish itself in the city in close relationship to the proliferation of handguns and the escalating violence. Time and time again, people we met in Manhattan, Brooklyn and the Bronx would cite a litany of murals scattered throughout their neighborhood and beyond for the staggering number of people killed in countless street skirmishes.


Pezzo tratto dal libro, riguardante il tema della droga.
The price of a memorial is calculated on a number of variables. Many artists, especially those knew the deceased, are content simply to create, and only ask to be reimbursed for the paint.


The memorial wall transforms personal grief into shared public sentiment by serving as a vehicle for community affiliation and potential empowerment. Covering the expenses for materials and artist's labor is often a collective endeavor, with neighborhood residents making contributions in memory of one of their own. The murals create new public spaces for community ceremony. Life is celebrated at the walls with parties marking anniversaries and birthdays. These centers of congregation become rallying points for candlelight processions and demonstrations held by community people who march through the streets in opposition to violence, drugs, or police brutality.


These neighborhood billboards are used to elicit critical examination of the root causes and solutions to the daily onslaught against inner-city youth.


The escalating arms race is attributable to the lucrative drug trade, which offers enterprising young men one of the seemingly few opportunities to beat chronic unemployment and systematic poverty. Teenage "posses" wage street battles with sophisticated firepower in efforts to control the competitive crack market, not unlike their Prohibition-era progenitors. Stray bullets catch innocent bystanders in crowed streets and crash through apartment windows, killing babies as they sleep. Easy money and guns confer respect, which in turn promotes a kiddie culture of escalating death and despair. Graffiti artists chronicle the senseless destruction of a generation of African American and Latino youth not only in memorial walls but also in vibrant murals depicting anti-drug messages and violent themes.


The walls are implicit critiques of the social inequities of hard-core poverty, pervasive racism, and official neglect.

Pezzo preso dal libro, dedicato a SHY 147




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