domenica 23 dicembre 2012

Memorie e testimonianze dalla vecchia scuola bassanese: Intervista ad H.C. REBEL (VICENZA)

Di dove sei, la tua tag, la tua crew, in che anno hai cominciato e che età avevi?

Sono nato a Milano, il mio o la mia tag è H.C. Rebel (dico il mio tag perché a Vicenza dicevamo sempre il o un tag, credo sia corretto dire in entrambi i modi se lo intendi come nome d'arte, il mio tag è il mio nome d'arte quindi..…tanto per capirsi.). Ho cominciato nel 1984 all'età di 13 anni. Ho fatto parte per breve tempo ad una specie di crew ma è errato definirla tale visto che eravamo solo io e Skah! Ci chiamavamo i Boogaloo Kings e facevamo solo electro boogie in coppia, eravamo grandiosi!!! Poi ero sempre in coppia con un'altro mio amico che si taggava Eskido, facevamo writing, il nome/numero che ci univa era 352, ci piaceva fare pezzi precisi, squadrati, di impatto, grandi ma con pochi colori!

Che atmosfera si respirava ai tempi in cui hai iniziato, a livello sociale, politico e giovanile?

Beh io sono cresciuto in un paesino di circa 3000 persone e oltre me c'era un'altra sola persona che ballava e con lui cominciammo ad andare in giro per feste di paese a cercare di ballare anche in luoghi che non c'entravano nulla con il B-boying. per noi ancora non esisteva l'idea di Hip Hop…c'era solo la breakdance.

Xkè hai cominciato? Quali influenze ti hanno avvicinato alla tua disciplina?

A 13 anni non ci si fanno domande del perché o no si fa una cosa, la si fa e basta, e ancora adesso io non ho la motivazione per la quale continuo a fare quello che facevo da piccolo…credo che sia perché mi fa stare bene, mi dà moltissima energia. Di influenze che mi hanno avvicinato al B-boying non ce ne sono state…il giorno in cui sono stato rapito completamente da questa danza me lo ricordo perfettamente! Ero in camera mia quando mio fratello mi chiamò dalla cucina e mi disse di venire a vedere in televisione, e a Domenica In c'erano 3 ragazzi che ballavano in modo particolare, quando li vidi rimasi assorbito completamente da quei movimenti e c'era una coincidenza perfetta della mia energia con la loro! Da quel giorno non pensai ad altro che provare a fare come loro!

Come veniva percepito il B-boying, writing...dalla gente esterna ad esso?

Devo dire che piaceva alle persone vedere uno che si buttava per terra a rotolare! Certo era una cosa per pochi non c'è dubbio…comunque il fatto che ballassi procurò un certo malcontento da parte dei professori della mia scuola…Ci fu la classica festa di carnevale nella palestra della scuola (1984/85), e io mi misi a ballare con altri due miei compagni ma che non erano molto ferrati per il B-boying comunque era bello ballare assieme. Dopo la festa tutti volevano imparare a ballare e questo fece distrarre gli alunni dalle lezioni per almeno un mesetto, per questo i professori mi vedevano un pò come l'alieno e il Ribelle della scuola, io poi non facevo niente, ma proprio niente sul serio, mi sentivo in gabbia, andavo bene solo nelle materie che mi davano modo di sfogare la creatività e il movimento, come ginnastica, educazione artistica, inglese, musica…le altre materie invece non riuscivo a farmele piacere. Portavo il berretto da baseball in classe perché non volevo separarmene e la prof. s'incazzava sempre! Una volta io e un mio amico/compagno di banco abbiamo disegnato sui muri del bagno con i pennarelli uniposca (qualcuno li conosce? forse ci sono ancora!), disegnavamo gente che ballava e facevamo scritte coloratissime! i professori ci scoprirono ovviamente dai
disegni che c'erano sui nostri banchi e sedie… e ci fecero imbiancare il muro!
…tra l'altro andavo a scuola con svariati mezzi "particolari" a volte ci andavo in skate, a volte ci andavo in bmx e mi pare di esserci andato anche con la mia moto da cross..…erano tutti mezzi di locomozione che pochi apprezzavano vista la loro natura non classica. Quando tornavo a casa da scuola passavo dalla bici al pavimento! Ballavo sempre! anche la mattina prima di andare a scuola se il giorno prima imparavo un nuovo passo lo provavo e non partivo se non lo rifacevo come volevo io!

Quando hai cominciato a praticare la tua disciplina era associata a una cultura, a un movimento, o era un'arte autonoma?

Quando ho cominciato non sapevo nulla….ma intuivo che la cosa fosse molto più grossa di quello che pensavo…anche se sapevo che questo ballo arrivava dall'America. Fu più tardi che venni a sapere di Afrika Bambaataa che era diciamo una specie di guida spirituale per i B-Boy! la sua musica era la linfa che ci faceva muovere così come lo era la musica di altri rappers che riuscivo a sentire a volte su radio palladium… ci stavo ore ad ascoltarla per poter sentire anche solo uno dei brani rap che trasmettevano… ma dato che il rap non era ancora ben visto in italia mettevano solo due o tre brani, ma per sentirli magari passava un pomeriggio intero e a volte nemmeno li mettevano…ma restavo con il dito sul tasto record del mangianastri ed ero pronto a premere appena sentivo il minimo segno del rap!

Quali erano le crew presenti all'epoca?

Non conoscevo crew italiane a quei tempi o se c'erano non erano "famose", diciamo che ci trovavamo agli Zulu Party e c'erano le combriccole di B-Boy di varie città e sapevamo che venivano circa i soliti che identificavamo dalla loro provenienza dicendo per esempio: "guarda ci sono i Breakers di Trieste!! oppure va che ci sono anche quelli di Mantova!" ma squadre vere e proprie con nomi vari non ce n'erano molte e se c'erano non le ricordo...

venerdì 14 dicembre 2012

Elementi Uniti



Per molti anni l'Hip Hop Old School (Vecchia Scuola) ha diffuso, disseminato e spiegato ai giovani tramite dati certi, che il rap non è stato creato degli MC che andavano di moda in quel dato periodo. Perché la cosa peggiore che si poteva sentire era che Vanilla Ice o addirittura i Run DMC avevano "inventato" il rap. E lo stesso succede con gli MCs che vanno di moda ora, dove i giovani non sono da biasimare se ottengono queste informazioni sbagliate.

Credo che oggi sia peggio. Perché l'Hip Hop è cresciuto nel suo complesso, e anche se ha competizioni mondiali, mostre, concerti, conferenze, letture e workshop in tutto il mondo, che è comunque una cosa buona,  è cresciuto così tanto che i giovani di oggi cominciano ad ignorare il fatto che l'Hip Hop sia una cultura che si compone di diversi elementi, e che è la somma di questi elementi che rende vivo l'Hip Hop.

Oggi, i B.boys hanno le loro Skills (capacità) di ballo e ballano ognuno con la sua musica, e lo stesso vale per i DJs gli MCs che hanno i propri spettacoli, ma stanno perdendo l'idea di un HIP HOP UNITO negli elementi.

Ognuno va a vedere i propri artisti preferiti, ed alcuni stanno iniziando a pensare che solo questo sia l'Hip Hop. I B.boys e le B.girls non conoscono gli MCs (a meno che quest'ultimi non siano molto famosi) non sanno che ci sono diversi stili di danza, che si ballano su diversi stili di musica, ci sono DJ che fanno scratch e che affermano che il rap non gli piace. E penso che i Writers siano i più separati di tutti.

Penso che oggi la cosa più importante sia quella di cominciare a diffondere l'idea di Hip Hop come un insieme di elementi, perché se si continua su questa strada non passerà molto tempo prima che l' Hip Hop si divida e muoia.

giovedì 13 dicembre 2012

2phe alla Sagra della Madonna della Consolazione, SS.Ma Trinità-Bassano del Grappa





Il 7 e l’8 settembre abbiamo avuto modo di contribuire alla sagra della parocchia della S.S. Trinià. Eravamo presenti con tre attività: un workshop di b-boying/b-girling per bambini di tutte le età,
una dimostrazione di writing e la presentazione del progetto Galaxy Dance Project Uganda.
Nell’ex bocciodromo adiacente al patronato, nel nostro stile semplice e diretto, abbiamo organizzato un piccolo settore hip hop. Mentre SmogOne disegnava sui pannelli per dare una dimostrazione “in action” di writing,

Vetus La Rock, Zero1 e OistMc hanno steso a terra un linoleum e acceso una cassa con del funk per dare il via al mini workshop,
ovviamente introdotto da una semplice spiegazione su che cos’è l’hiphop e in particolare sul b-boying/b-girling. Abbiamo coinvolto i bambini provando tutti assieme qualche passo basilare facendo in modo che diventasse un gioco e grazie alla musica, all’atmosfera creata dal pezzo colorato di SmogOne e alla nostra energia si sono divertiti tutti.

La sera abbiamo avuto modo di parlare alla gente del nostro viaggio in Uganda al Galaxy Dance Project Uganda, abbiamo proiettato i nostri video e le nostre foto spiegando lo scopo del progetto e il modo in cui abbiamo contribuito, tutto questo ovviamente associato alla vendita delle nostre magliette del GDPU che hanno aiutato e aiuteranno i ragazzi di Kawempe. Ringraziamo il patronato della S.S. Trinita e tutti gli organizzatori per averci dato lo spazio e la possibilità di condividere ancora una volta le nostre attività, la nostra filosofia e i nostri progetti con i bambini e con tutte le persone della comunità. È proprio quando l’hip hop diventa un mezzo di aggregazione e condivisione che lo alimentiamo e ci sentiamo hiphop! Peace.


 Altre Foto della giornata: